L’acido folico non è utile soltanto in gravidanza: potrebbe ridurre anche il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari, tumori e depressione. Gli esperti ritengono, infatti, che questa sostanza (nota anche come “folato” o “vitamina B9”), consigliata alle donne incinta per prevenire le malattie congenite neonatali, favorisca il benessere dell’organismo da diversi punti di vista. Diversi studi hanno dimostrato che l’acido folico riduce fino al 70% il rischio per il nascituro di sviluppare alcune malformazioni congenite, tra cui i difetti del tubo neurale (come spina bifida, anencefalia e encefalocele).
Ma non è tutto: la vitamina B9 potrebbe favorire la prevenzione di disturbi cardiaci e depressione, grazie alla sua capacità di ridurre i livelli nel sangue di omocisteina, un aminoacido che aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e che interferisce con la produzione di “ormoni del benessere” (come la serotonina, la dopamina e la noradrenalina) che regolano l’umore, il sonno e l’appetito.
Anche per quanto riguarda la cura dei tumori sono stati condotti diversi studi. Secondo qusti studi, i folati potrebbero ridurre il rischio di sviluppare un tumore al colon, allo stomaco, al pancreas e alla cervice uterina, grazie al ruolo ricoperto nel processo di sintesi delle molecole di DNA e RNA e nella prevenzione di mutazioni indesiderate. Alcune ricerche, poi, hanno rilevato una correlazione tra bassi livelli di acido folico e l’aumento del rischio di cancro al seno nelle donne. Gli esperti consigliano di assumere 0,2 mg di folati al giorno, e, durante la gravidanza, di aumentarne l’assunzione fino a circa 0,4 mg, perché il feto “consuma” le riserve materne. La vitamina B9 viene prodotta in quantità insufficienti da parte dell’organismo e deve, pertanto, essere introdotta attraverso l’alimentazione o tramite l’assunzione di integratori vitaminici. È presente in diversi cibi, tra cui verdura, cereali, legumi, fegato e frutta.
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